Cronaca di una domenica borgatara
Cronaca di una domenica borgatara
L’impresa è dura, raccontare meglio la partita di domenica dell’autore di Calcio e Martello, è quasi una parata sotto al sette. Ma smetto felicemente i guanti per battere le dita su questa tastiera. L’iniziativa è mia, nessuno me l’ha chiesto, ma spero sia gradita a chi legge, anche perché è un racconto in presa diretta, dal cuore e dai pensieri di un giocatore o un quasi ex giocatore come me. Iniziamo per chi è la prima volta che ci legge, col dire che siamo l’ASD Borgata Gordiani, la squadra più importante del quartiere, non l’unica ma per seguito sicuramente la prima per distacco.
Nessuno ce ne voglia ma è la verità. Io non sono di Villa Gordiani ma, come molti della squadra, sono un borgataro vero: non una macchietta. Cambia comunque poco le borgate: sono più o meno tutte uguali ed io da due anni mi sento in un luogo molto famigliare.
Bando alle ciance: si deve parlare della partita. a situazione è agra, la lista infortuni e indisponibili è lunga: anche tra titolari ci sono i malmessi, tipo me. Ma se almeno un po’ giocatore ti senti, questa partita non te la perdi neanche con la tbc. Mazzata finale: il mister, il nostro condottiero è in panne, tra febbre gialla e scorbuto è out. Nella partita più importante della storia della Borgata, guadagnata dopo 4 anni di sudore, fatiche in campo come fuori si rischia grosso falcidiati anche nella guida tecnica.
Ma la Borgata è così: i suoi componenti sono cosi, prepolitici per natura e senza che nessuno imponga nulla a qualcun altro, superando a sinistra anche l’esempio della Democrazia Corinthiana, si assegna con uno sguardo la guida tecnica ad un nuovo innesto che però ha sussunto lo spirito sin da subito, Luca Belardi, anch’egli infortunato di lunga degenza. Ma ‘sto ragazzo è tosto e pare tagliato per il ruolo, infonde calma diversamene da quando sta in campo. Vabbè l’altro mister ad interim è ancora sulla Prenestina vittima di un tamponamento dai lugubri contorni e che l’ha costretto a pratiche infinite. Chiamasi Swarovski.
Per l’occasione si parte tutt’insieme, per chi non lo sapesse si è giocata la partita tra la prima del girone il Torrenova e noi, i terzi della classe. C’è una strana agitazione che ci pervade da tutta la settimana, ma è quando mi presento in sede due ore prima della partita che capisco che in fondo in fondo questa partita la stiamo sentendo tutti, tanto. Anch’io celato da un umore buono per il rientro dopo due settimane. Buono si ma conscio che riprenderò il posto dopo due eccellenti apparizioni del mio collega e amico Alessio Capuani, che per quanto mi vuol bene questa partita l’avrebbe meritata anche lui. Ma il nostro ruolo è crudele e spietato e lo sappiamo entrambi.
Arriva Paolo Cassatella e lì spero che almeno lui sia avulso da certe preoccupazioni. Macché: sta a duemila pure lui.
Piccola parentesi, Paolo è di gran lunga il miglior acquisto della stagione 2022-23, spiegarvelo svierebbe troppo dalla cronaca che già da ora sta prendendo una tangente strana e senza via d’uscita.
Vi basti sapere che il suo aplomb, la sua passione, il suo tempo, la sua assoluta partecipazione, mi hanno riportato indietro negli anni felici della mia adolescenza quando c’era sempre un dirigente che di solito era il papà di qualcuno ma che per te era come un parente. Ecco: Polo Cassatella potrebbe mangiare a casa di tutti noi a Pasqua e non essere fuori luogo. E’ una grande persona e un grande dirigente.
Partiamo dalla borgata direzione altra borgata un po’ più borgata. Ci guida, ed è un mistero, un altro grande acquisto Michele Barsotti, viareggino de largo Agosta, che, come da copione per arrivare al campo, ci fa fare il giro di mezzo raccordo che a raccontarlo ora viè da ride, na roba tipo carovana Filini. Ma stamo tutti in tranche e seguiamo senza fiatare. La mia macchina ospita GAS- GAS e il talento cristallino ma molto scostante di Moreno Mascioli.
Su Moreno potrei scrivere un libro. È teso, fa finta di nulla: ma c’ha na paura che se lo porta, per fortuna è conscio dei suoi limiti e ai miei occhi è un punto a favore.
Arrivati al campo un enorme palazzone ci aspetta, brutale ma fascinoso. A me i palazzoni piacciono ed anche il brutalismo, ma con un cielo plumbeo pareva de sta in Moldavia.
Appena arriviamo dal nulla si alza un vortice di vento: è inquietante ma tant’è.
Arriviamo e cerco di infondere tranquillità, sono il più grande è giusto che sia così. Il loro mister ci ha rivolto sette parole, sei delle quali alludendo a risse varie ed eventuali, così tanto per gradire. È una tattica mal riuscita ma su alcuni fa breccia e lui lo sa.
Vabbè: vado alla cronaca sintetica sennò molti si stufano a leggere.
Formazione rimaneggiata ma con molta qualità la nostra, loro un’ottima squadra con l’assenza del loro capitano. Sono bravi e da subito impongono il ritmo alla partita, due/tre buoni anche per altre categorie, ma noi non molliamo un centimetro, sospinti da un tifo infernale che compatto si presenta a Torrenova a sostenere nelle difficoltà la squadra. Sono lo spettacolo della partita, vero motore e catarsi dello spirito popolare. Ci sono tutti e cantano, ballano, urlano, e poi fumoni torce. Ci sono anche con mia gradita sorpresa anche delle persone speciali per me, un nutrito gruppo di fratelli sanlorenzini venuti come sempre a dare sostegno e solidarietà quando c’è una chiamata di compattezza. Sento le loro prese in giro ma stavolta sono dolci per me. Li amo tutti e loro lo sanno, anche se ho scelto questa nuova avventura due anni fa. Sono emozionato colgo anche la mia compagna Alessia insieme alle sue compagne storiche e so che è felice. Siamo concentrati ma tesi rispondiamo colpo su colpo e il primo tempo scivola via sullo zero a zero. Onesto direi
Nella ripresa dopo tre minuti la partita in campo finisce uno a zero con un fraseggio bellissimo al limite, crollo della fortezza che ci porta via forza e convinzione; il campo e il caldo non aiutano e i crampi ci infliggono un duro colpo, io stesso ne sono colpito duramente, cado a terra pensando che qualcuno mi avesse sparato. Di li la partita non ha nessuno acuto ma sugli spalti è spettcolo, i nostri tifosi , lo sciame di pischelletti che improvvisano un tifo pro Torrenova cercando di emulare i nostri, la composta coattanza dei supporters di casa, c’è tutto in questa domenica che però non ci fa fare il salto di qualità. Peccato in fondo ci abbiamo provato ed è bello quando una squadra senza padroni o padroncini arriva a giocarsi una partita così importante.
Non so come chiudere quindi parto con le pagelle:
Poma 6,5 tanta esperienza ma ancora fuori forma, spero che la curva abbia apprezzato i sombreros.
Gas Gas 7,5 salva un gol e concede pochissimo
Chieffo 7,5 tra i migliori
Chimeri 7 bene ma non benissimo
Pompi 7 tiene il primo tempo secondo crolla insieme a tutti
Cassatella 7 leggasi Pompi
Moreno 5 non la sua partita
Proietti 6,5 bene ma senza il mister gli manca qualcosa
Piccardi 7 bene primo tempo secondo tempo scialbo
Cicolò 7,5 migliore in campo per i granata ma anche lui non pervenuto al secondo tempo
Di Stefano 6 sulla fiducia.
Ad maiora.
E ora testa alla prossima.
Daniele P.